Chi siamo

«Gli archivi conservano tuttora un grande fascino e una loro auraticità perché hanno lo straordinario potere di parlare a persone temporalmente, geograficamente o anche culturalmente lontane da chi li ha creati e organizzati, pur portando con sé i propositi, le visioni e i codici originari»

(C. Baldacci, Archivi impossibili, 2016)

Lacerti, brani, frammenti di vita. È questo ciò che gli archivi - e la produzione cartacea in genere - oggi ci restituiscano offrendo la possibilità di (ri)leggere la storia di chi ci ha preceduto. In realtà fermarci al “chi” è riduttivo; la documentazione conservata nei vari archivi permette di scandagliare l’articolazione della società sotto diversi aspetti. D’altronde la natura stessa degli archivi si pone, indirettamente ma quasi naturalmente, lungo questa via. Se in primis le carte d’archivio sono strumento e residuo di un’attività – pubblica o privata che sia – prodotti con una destinazione pratica e non deliberatamente culturale, d’altra parte, il gesto stesso di “mettere in archivio” corrisponde inevitabilmente a qualcosa di compiuto, consegna al futuro qualcosa di passato assumendo, così, il ruolo di testimonianza storica. Un intreccio fra “carte” e persone che diventa coessenziale quando si parla di archivi e che finisce per inserire i granitici volumi che oggi osserviamo in un processo dinamico che porta con sé le tracce di chi li ha prodotti e conservati e di ciò che li ha modificati. È questa natura aperta al confronto, all’incontro, per ciò che possono raccontare e provare che gli archivi non possono non destare la curiosità di tutti coloro che fanno storia, a prescindere dalle specificazioni con cui questo termine viene declinato. Insomma, il noto enunciato latino, frequente nella letteratura del XII secolo, «claustrum sine armario est quasi castrum sine armamentario» può forse essere parafrasato in «societas sine armario est quasi castrum sine armamentario».

Fragmenta nasce dall’incontro di alcuni giovani studiosi che da anni sperimentano l’interesse per la ricerca documentaria in vari ambiti. Si pone primariamente come ideale luogo di incontro, scambio di esperienze, idee, passioni e competenze mettendo anche al servizio di terzi tutto ciò. Sappiamo cosa può essere oggi Fragmenta ma continuiamo a sognare cosa potrà essere in futuro ponendoci l’obiettivo di offrire il meglio nell’ambito della ricerca documentaria, della conservazione, valorizzazione e salvaguardia di patrimoni archivistici, librari e documentali.

Ed il logo? Beh ce ne siamo semplicemente innamorati! Nato quasi casualmente e senza nessuna idea di utilizzo specifico richiama gli ex libris ma assume per noi il valore di un’impresa, rappresentazione simbolica d’un proposito. Il libro, chiaro riferimento al nostro oggetto e strumento di studio, si anima grazie al passaggio fra le sue pagine di una luminosa cometa. Il febbrile movimento dell’astro scompagina le polverose carte, brilla e rompe la quiete notturna del sonnecchiante e placido paesaggio circostante che, per un frammento di tempo si risveglia, si anima, insegue stupito un oggetto inanimato domandosi come un prodotto dell’uomo possa salire così in alto sottraendo il tutto alle ombre. Se volessimo affiancare all’imago un inscriptio potremmo forse scrivere «Curiositas: fulgidum sidus, motor vitae».

Ricerche archivistiche Ricerche genealogiche Traduzioni e regesta
Ricerche archivistiche Ricerche genealogiche Trascrizione e regesto